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Malattia emorroidaria

Le emorroidi sono una patologia ad alta incidenza e prevalenza, si calcola che nei paesi occidentali l’incidenza sia pari al 5% e che almeno il 50% della popolazione adulta si rivolga al medico almeno una volta nella vita.

Le emorroidi sono una parte del tessuto anale contenente vasi sanguigni che normalmente aiutano a “chiudere” il canale anale, aiutando la continenza. Alcuni individui possono sviluppare emorroidi sintomatiche (sanguinamento, dolore). 
Possiamo distinguere due tipi di emorroidi, a seconda della loro locazione: interne all’ano o esterne al cavo anale.

Le emorroidi esterne si sviluppano all’apertura dell’ano e si estendono alla zona circostante. Sono ricoperte da uno strato di pelle e sono solitamente indolori. Tuttavia, quando si sviluppa una trombosi, l’emorroide diventa una protuberanza dura e dolorosa, e si presenta sanguinamento in caso di rottura. Altri problemi possono essere prurito e difficoltà nella pulizia quando l’emorroide si ingrandisce.

Le emorroidi interne si sviluppano lungo il tessuto interno dell’ano. I sintomi più comuni sono la presenza di sangue durante la defecazione, anche se indolore, e la presenza di una protuberanza. Tuttavia, quando si presenta con un prolasso totale, le emorroidi interne possono diventare molto dolorose, ovvero quando la protuberanza fuoriesce dall’ano e non può essere riposizionata al suo interno.

Le emorroidi possono essere ulteriormente classificate in base al grado di prolasso in
  • I grado: sanguinanti ma non prolassate
  • II grado: presenza di prolasso sotto sforzo che si riduce spontaneamente
  • III grado: presenza di prolasso sotto sforzo che richiede la riduzione manuale
  • IV grado: presenza di prolasso non riducibile con eventuali segni di strangolamento o trombosi

Emorroidi 1
Emorroidi 2
Prolasso emorroidario

Quali sono le cause?

La maggior parte dei fattori sembrano essere correlati ad una maggior pressione del sangue nell’addome che viene poi trasmessa all’area anale. Alcuni dei fattori sono forzatura durante la defecazione, costipazione, diarrea, gravidanza, defecazione irregolare, e postura eretta.

Qualunque sia la causa, i tessuti che supportano i vasi sanguigni si allungano e si dilatano, rendendo le loro pareti più fine e causando quindi sanguinamento. Se il sanguinamento e l’allungamento continuano, si crea la protuberanza.

Quali sono i sintomi?

  • Sanguinamento durante la defecazione
  • Presenza di protuberanze durante la defecazione
  • Prurito nella zona anale
  • Dolore
  • Problemi di igiene

Come vengono curate?

Sintomi lievi possono essere trattati attraverso una dieta ricca di fibre e liquidi, per eliminare la forzatura delle emorroidi durante la defecazione e diminuendo quindi il rischio che fuoriescano. Anche i semicupi possono dare sollievo.

In questo modo, i dolori causati diminuiscono tra i 2 e i 7 giorni, e la protuberanza dovrebbe diminuire tra le 4 e le 6 settimane. Potrebbe rimanere del tessuto in eccesso.

Nel caso di forte dolore per la fuoriuscita dell’emorroide, il chirurgo potrebbe invece decidere di rimuovere il trombo tramite una piccola incisione sotto anestesia locale.

Nel caso di emorroide interna sintomatica, potrebbe essere necessario un trattamento diverso:

  • Legatura elastica: è molto efficace quando le emorroidi interne fuoriescono dall’ano. Un piccolo elastico viene posto intorno all’emorroide, dopo aver rimosso la riserva di sangue. L’emorroide, insieme all’elastico, cadranno entro qualche giorno e la ferita si rimarginerà entro un paio di settimane. Questa procedura a volte può causare un lieve dolore e sanguinamento, e potrebbe essere necessaria ripeterla per risolvere i sintomi.
  • Emorroidectomia: l’emorroide viene rimossa in un intervento chirurgico. L’intervento più eseguito è quello di Milligan e Morgan che consiste nell’asportazione dei tre pacchetti emorroidari principali. Per limitare il sanguinamento, i gruppi emorroidari vengono isolati e sezionati previa legatura emostatica. Per evitare la stenosi cicatriziale del canale anale (il restringimento del canale anale) le tre incisioni vengono lasciate aperte presentando la caratteristica ferita a trifoglio.
  • Mucoprolassectomia con Stapler secondo Longo che si basa su premesse fisiopatologiche diverse e ha trovato grande applicazione. L’insorgere della malattia emorroidaria è il prolasso, l’idea quindi è quella di riportare le emorroidi nella loro sede naturale correggendo il prolasso e fissando le emorroidi alla mucosa prolassata con delle microclip al titanio usando una suturatrice circolare (stapler).
  • Legatura doppler guidata delle arterie emorroidarie: consente una legatura del ‘peduncolo’ vascolare delle emorroidi mediante l’utilizzo di un doppler a cui può essere associata anche una mucopessi (sospensione del prolasso).

Le emorroidi portano al cancro?

No, non c’è correlazione tra emorroidi e cancro. Tuttavia, alcuni sintomi delle emorroidi sono simili a quelli del cancro colorettale e a quelli di altri disturbi del sistema digestivo. Per questo motivo, alla presenza di questi sintomi, è importante indagare su quali siano le cause, specialmente in individui oltre i 50 anni o che potrebbero essere più a rischio.

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