La tiroide è una piccola ghiandola endocrina con una forma che ricorda quella di una farfalla, è situata nella parte anteriore del collo e si appoggia anteriormente a trachea e laringe e posteriormente all’esofago. Negli adulti pesa tra i 10 e i 20 grammi. Il meccanismo di funzionamento della tiroide è piuttosto complesso ma semplificando si può dire che la sua funzione principale sia quella di produrre ormoni (tiroxina, T4 e triiodotironina, T3) che, tramite il sangue, raggiungono tutti gli organi influenzandone l’attività.

Questi ormoni sono preposti a svolgere numerose funzioni metaboliche, influenzano l’apparato cardiocircolatorio ed, in misura minore, l’apparato respiratorio, renale ed emopoietico oltre a svolgere un ruolo fondamentale nell’accrescimento e nello sviluppo. Per questo motivo la tiroide condiziona l’attività di buona parte dell’organismo.

Ogni anno migliaia di persone hanno dei problemi con la tiroide: le malattie, fortunatamente, sono curabili a condizione che le diagnosi e le terapie siano tempestive e corrette.

Sintomi

La sintomatologia riferibile ad una problematica tiroidea è solitamente imputabile ad un malfunzionamento della ghiandola che può produrre troppi ormoni (ipertiroidismo) o troppo pochi (ipotiroidismo).

Sintomi IPOTIROIDISMOSintomi IPERTIROIDISMO
  • DEBOLEZZA
  • INTOLLERANZA A FREDDO E CALDO
  • STIPSI
  • PALPEBRE GONFIE
  • AUMENTO DI PESO
  • MESTRUAZIONI ABBONDANTI
  • PERDITA DI APPETTITO
  • SONNOLENZA
  • DIFFICOLTA’ DI CONCENTRAZIONE
  • TACHICARDIA
  • NERVOSISMO
  • INTOLLERANZA AL CALDO
  • CUTE CALDA LISCIA E SOTTILE
  • PALPITAZIONI E TREMORI
  • AUMENTO DELL’APPETITO
  • DIARREA
  • ESOFTALMO
  • CALO PONDERALE
  • IPERATTIVITA’
  • DISTURBI MESTRUALI

Oppure il paziente può presentare, anche in assenza di questi sintomi, un rigonfiamento nella regione anteriore del collo (gozzo) o di un linfonodo nella regione mediana e/o laterale del collo.

Diagnosi

La valutazione della ghiandola tiroidea passa attraverso l'esame clinico della regione del collo, i test ormonali ed esami strume ntali come la scintigrafia che permette di individuare noduli tiroidei “caldi” (ipercaptanti) o “freddi” (ipocaptanti) e l’ecografia e/o ecocolordoppler che ci offre la possibilità di valutare morfologicamente la ghiandola permettendo di identificare eventuali formazioni nodulari e le caratteristiche morfologiche e di vascolarizzazione delle stesse.

L’esame citologico ecoguidato, effettuato mediante aspirazione dei noduli sotto guida ecografica, permette in mani esperte una diagnosi nell’80 % dei casi.

Le malattie chirurgiche della tiroide sono rappresentate da:

  • nodulo singolo (cisti, adenoma, nodulo tossico o M. di Plummer)
  • gozzo multinodulare
  • Morbo di Basedow
  • Carcinoma tiroideo (carcinoma differenziato, carcinoma midollare, carcinoma anaplastico per citare solo i più frequenti)

Il nodulo singolo può comprendere diversi tipi di patologie come le cisti (formazioni contenenti liquido), l’adenoma (nodulo con caratteristiche di benignità) ed il nodulo tossico (M. di Plummer, nodulo ipercaptante che causa sintomi da ipertiroidismo ovvero di iperfunzione della tiroide come tachicardia, dimagrimento,etc.).

Il gozzo multinodulare è caratterizzato dalla presenza di più noduli della tiroide; può essere basato su una carenza iodica oppure sporadico o familiare. Oltre a rappresentare una problematica di tipo estetico il gozzo può dar luogo, se di dimensioni cospicue, a sintomatologia compressiva delle strutture circostanti (trachea, esofago e raramente nervo laringeo ricorrente con presenza di disfonia ovvero abbassamenti di voce).

Il morbo di Basedow è una malattia caratterizzata da gozzo diffuso associato ad una sintomatologia riferibile ad iperproduzione ormonale rappresentata da tachicardia, sudorazione, agitazione psicomotoria, tremori, stato ansioso, anoressia e calo ponderale. Si associa un’oftalmopatia che può essere di grado lieve moderato o severo.

Il carcinoma tiroideo è una malattia distinta istologicamente in una serie di varianti: il carcinoma papillifero ed il carcinoma follicolare (costituiscono la maggior parte dei carcinomi tiroidei), il carcinoma midollare (neoplasia che ha origine dalle cellule C preposte a produrre calcitonina) e carcinoma anaplastico (forma indifferenziata piuttosto aggressiva).
Il carcinoma tiroideo, in Italia è in significativo aumento per entrambi i sessi, benché in misura più forte tra le donne, per le quali si osservano tassi più elevati. Sia per i maschi che per le femmine la tendenza dell’incidenza non presenta significative differenze per età. I cambiamenti avvenuti nella pratica medica, soprattutto legati all’introduzione di tecniche diagnostiche sensibili, sono in parte la causa dell’aumento dell’incidenza poiché hanno permesso anche la diagnosi precoce di tumori di piccole dimensioni e in fase sub-clinica.

I fattori di rischio per lo sviluppo di una neoplasia tiroidea sono:

  • irradiazione del collo
  • la presenza di una predisposizione genetica (Neoplasia endocrina multipla)
  • pregressa tiroidite di Hashimoto

Molto spesso il carcinoma tiroideo si presenta come nodulo singolo asintomatico mentre in un 20 % dei casi può presentarsi solo come linfoadenomegalia locoregionale.

Quando è necessario l'intervento?

La presenza di tumefazione della regione del collo e di sintomatologia compressiva (dispnea, disfagia, disfonia, in rari casi presenza di vertigini e cefalea) sono i motivi che più spesso portano all’intervento.

Altro motivo per cui è necessario effettuare l’intervento chirurgico è rappresentato dalla presenza di un sospetto all’esame citologico mediante agoaspirato ecoguidato.

Un caso che più raramente può rendere necessario l’intervento chirurgico è rappresentato dalla presenza di noduli responsabili di una iperproduzione di ormoni tiroidei in caso di resistenza alla terapia medica e/o presenza di sintomi compressivi, come può accadere in alcuni casi di nodulo iperfunzionante o M. di Plummer, gozzo multinodulare tossico, M. di Basedow.
Nel Morbo di basedow anche la presenza di un’oftalmoptia severa o rapidamente progressiva rappresenta un’indicazione all’intervento chirurgico.
In rari casi, anche la tiroidite cronica può rappresentare una patologia da trattare chirurgicamente ma solo quando la terapia medica non riesce a garantire un sufficiente controllo.

La tiroidectomia totale è l’intervento di scelta per quei pazienti che presentano una patologia plurinodulare o con diagnosi preoperatoria di carcinoma. Esso consiste nell’asportazione di tutta la tiroide e può essere eseguito, in casi selezionati, anche nella modalità video-assistita mediante l’impiego di microcamera e di strumenti di microchirurgia dedicati. In caso di forme tumorali aggressive o con documentato interessamento dei linfonodi del collo è indicato eseguire anche una linfoadenectomia latero-cervicale (escissione dei linfonodi della regione anterolaterale del collo).

L’ emitiroidectomia. La presenza di un nodulo singolo della tiroide permette di eseguire un intervento chirurgico definito “emitiroidectomia” che consiste nell’asportazione di metà tiroide e dell’istmo tiroideo. Tale intervento espone comunque, nel tempo, al rischio di un possibile nuovo intervento chirurgico per la possibile ricomparsa rimanente.

Complicanze

Se eseguita da una chirurgo esperto la tiroidectomia totale è gravata in meno del 3% dei casi da complicanze chirurgiche.

Tali complicanze sono rappresentate da:

  • emorragia peri-operatoria;
  • ipoparatiroidismo post-operatorio transitorio o definitivo;
  • lesioni del nervo ricorrente (transitorie o, ancor più rare, definitive in caso di durata della disfonia superiore ai 6 mesi);
  • infezione della ferita chirurgica.

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